Un furto è stato compiuto, alcuni giorni addietro, in un appartamento di Ravanusa. Ignoti sono entrati in casa di una donna di 60 anni, del luogo, e hano portato via oggetti di valore, in oro, e denaro contante.
Del fatto si stanno occupando i carabinieri. Pare che il bottino ammonti ad un valore di circa 10.000 euro.
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Una vettura è stata distrutta completamente dalle fiamme a Ravanusa. L’auto, di proprietà di una donna di 44 anni, era parcheggiata in via Papini,
Sul posto i Vigili del Fuoco che hanno domato il rogo che ha letteralmente incenerito la Fiat Cinquecento.
Del fatto si stanno occupando i carabinieri della locale Stazione.
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Il Comitato per l’acqua pubblica di Ravanusa annuncia che i propri legali, guidati dall’avvocato Lillo Massimiliano Musso, presenteranno alla Procura della Repubblica di Agrigento denuncia per estorsione contro i responsabili di Girgenti Acque.
«Stiamo raccogliendo le firme per denunciare Girgenti acque per estorsione – afferma Massimiliano Musso -. Nel caso concreto, oggetto delle nostre denunce è la condotta illecita perpetrata, in danno di migliaia di cittadini, dalla società che, sotto minaccia di cessazioni d’utenza di un bene pubblico essenziale e di esecuzioni forzate su pensioni e beni necessari, persino di distacchi dalla rete fognaria, estorce ai cittadini somme di denaro non dovute, ottenendo con la minaccia firme su piani di rientro (o di rateizzazione) utili in verità a precostituire una prova da far valere nell’eventuale successivo giudizio in cui si contestino le bollette».
Il comitato afferma poi di attendere la replica dei vertici di Girgenti acque Spa. L’estorsione è il reato commesso da chi, con violenza o minaccia, costringa uno o più soggetti a fare o a non fare qualche atto al fine di trarne un ingiusto profitto con altrui danno.
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I Carabinieri della Stazione di Ravanusa, nel corso di un servizio coordinato di controllo del territorio, hanno arrestato in flagranza di reato Giuseppe Burgio, 45 anni, pastore ravanusano e Lucia Alessi, 75 anni, casalinga ravanusana, entrambi già ben noti alle Forze dell’ordine poiché ritenuti responsabili di concorso nei reati di, violenza, resistenza e lesioni personali a pubblico ufficiale, e reiterazione di guida senza patente perché mai conseguita.
In particolare i Militari dell’Arma, nell’ambito di un controllo alla circolazione stradale eseguito nel centro della cittadina di Ravanusa, intimavano l’alt all’autovettura “Fiat Uno” condotta dal 46enne pastore ravanusano e con a bordo la madre, il quale, verosimilmente al fine di sottrarsi al controllo poiché privo della prevista copertura assicurativa e della patente di guida perché mai conseguita, non ottemperava all’ordine impartito e tentava vanamente di darsi alla fuga, venendo immediatamente bloccato dopo breve inseguimento per le vie cittadine.
In tale contesto madre e figlio, indispettiti per l’accertamento cui erano stati sottoposti, senza ragionevole motivazione si scagliavano contro i militari operanti, colpendoli con violenza e procurando loro lesioni per le quali dovevano successivamente ricorrere a cure mediche nella locale guardia medica.
A quel punto madre e figlio dopo un primo tentativo di opporre attiva resistenza e violenza fisica, venivano bloccati, ammanettati e arrestati. L’autoveicolo veniva posto sotto sequestro in quanto sprovvisto della copertura assicurativa obbligatoria.
Gli arrestati, espletate le formalità di rito, veniva ristretti all’interno delle camere di sicurezza della stazione carabinieri di Palma di Montechiaro, in attesa dell’udienza di convalida, così come disposto dall’autorità giudiziaria.
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Coltivava nella terrazza della sua abitazione, a Ravanusa 69 piante – alte circa 70 centimetri – di cannabis indica.
Con questa accusa Gioacchino Falletta, carpentiere di 38 anni, è stato arrestato dai carabinieri. Il figlio di 21 anni e la moglie di 44 anni sono stati denunciati per concorso in produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
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Aveva rubato un’auto ma poi si è schiantato con la stessa contro il muro di un’abitazione. Il fatto è acacduto nei giorni scorsi a Ravanusa dove un uomo si è impossessato di un mezzo per poi finire la sua fuga contro la parete di un garage denneggiandola. Sul posto gli agenti della polizia municipale del paesino agrigentino per i rilievi di rito. All’interno del mezzo sarebbero stati trovati utensili per scasso e un passamontagna. L’auto rubata apparterrebbe ad un cittadino di Butera, nel nisseno.
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Nella trascorsa nottata, i Carabinieri della Stazione di Ravanusa, hanno arrestato in flagranza di reato:
– URSU Petru Ciprian, classe 1980, cittadino romeno domiciliato di fatto a Ravanusa, bracciante agricolo,
poiché resosi responsabile dei reati di violenza, minaccia, resistenza e lesioni personali a un Pubblico Ufficiale, nonché introduzione clandestina in luoghi militari.
In particolare il 36enne cittadino romeno, in evidente stato di ubriachezza ed alterazione psicofisica dovuto all’abuso di sostanze alcoliche, dopo aver scavalcato il muro di recinzione dello stabile della Stazione Carabinieri di Ravanusa, senza ragionevole motivazione aggrediva fisicamente i Militari operanti, venendo prontamente bloccato e dagli stessi ammanettato e posto nelle condizioni di non nuocere.
In seguito alla resistenza opposta dal 36enne bracciante agricolo, i Militari erano costretti a ricorrere a cure sanitarie presso la Guardia Medica di Ravanusa.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, veniva associato presso la Casa Circondariale di Agrigento, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Ravanusa, in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Caltanissetta, traevano in arresto Antonino Savitteri, classe 1972, disoccupato di Ravanusa, pregiudicato, dovendo lo stesso espiare la pena definitiva di 3 mesi di reclusione poiché giudicato colpevole del reato di ricettazione, fatti commessi a Ravanusa nel 2006.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, veniva condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla pena alternativa della detenzione domiciliare, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.
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Due uomini, Maurizio Marca, 33 anni, e Flori Lupu, rumeno di 21 anni, sono stati arrestati dai carabinieri di Ravanusa.
I due sono stati sorpresi, durante un controllo, mentre erano intenti a bruciare rifiuti di plastica e pneumatici e ora dovranno rispondere al giudice dell’accusa di “deposito e combustione illecita di rifiuto in concorso”.
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Intervengono per una rissa scoppiata all’interno di un locale di Ravanusa (Ag) e trovano due uomini di Riesi (Cl) che, ubriachi, si scagliano contro di loro. I carabinieri hanno arrestato per minaccia, violenza, resistenza e oltraggio a un pubblico ufficiale, Pietro Pagliarello, disoccupato di 37 anni, ed Andrea Santino, commerciante di 46 anni.
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Rubava reperti archeologici in ceramica risalenti al IV secolo a.C. e stanotte è stato arrestato dai carabinieri in flagranza di reato. Si chiama Giuseppe Minacori, 30 anni, operaio di Ravanusa (Ag), residente in Germania.
I militari gli hanno contestato le ipotesi di furto e danneggiamento aggravati. Durante un controllo nelle aree periferiche di Ravanusa, i carabinieri hanno sorpreso il giovane nell’area archeologica in località Monte Saraceno, mentre caricava sulla propria auto, una Ford Fiesta con targa tedesca, 126 frammenti poco prima sottratti facendo uso di un metal detector e vari arnesi da scavo.
In seguito a successiva perquisizione locale, estesa presso l’abitazione dell’operaio, venivano altresì rinvenuti altri reperti archeologici, il tutto posto sotto sequestro e repertato dai Carabinieri.
Minacori è stato posto ai domiciliari.
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Nella scorsa nottata, i Carabinieri della Stazione di Ravanusa, nel corso di un servizio di pattuglia, hanno arrestato in flagranza di reato Antonino Bella, classe 1991, disoccupato di Ravanusa, già noto alle Forze dell’Ordine, in atto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari,poiché resosi responsabile del reato di evasione.
In particolare i Militari dell’Arma, durante un servizio di controllo del territorio, sorprendevano il 25enne disoccupato, mentre si trovava a piedifuori dalla propria abitazione in quella via Cavour, in violazione delle prescrizioni impostegli dalla misura cautelare cui era sottoposto, venendo però bloccato ed ammanettato dai Carabinieri.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, veniva ristretto all’interno delle camere di sicurezza della Stazione Carabinieri di Campobello di Licata, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida.
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Nella trascorsa nottata, i Carabinieri della Stazione di Ravanusa, nel corso di un servizio di perlustrazione, traevano in arresto in flagranza di reato:
– LOMBARDO Calogero, classe 1959, disoccupato di Ravanusa, già noto alle Forze dell’Ordine,
poiché resosi responsabile del reato di furto aggravato.
In particolare i Militari dell’Arma, durante un servizio di controllo del territorio, sorprendevano il 59enne disoccupato, mentre si trovava in contrada “Monte Rosso”, nell’atto di sottrarre 100 chilogrammi complessivi di mandorle dal frutteto di proprietà di un 70enne coltivatore diretto di Ravanusa, venendo però fermato ed ammanettato dai Carabinieri.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, veniva condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Martedì 22 novembre dalle ore 18:00, nella sala conferenze della Biblioteca Comunale di Ravanusa, il pluripremiato cantautore Giuseppe Povia, tra l’altro vincitore di Sanremo e recordman italiano di dischi venduti, presenterà il suo nuovo album Nuovo Contrordine Mondiale. L’evento, voluto dall’avv. Lillo Massimiliano Musso, sarà il primo di una serie che vedrà numerosi big nazionali partecipare ad incontri organizzati dal movimento Forza del Popolo. “Sarà un evento di grandi contenuti con una delle voci più belle del panorama musicale italiano. Povia artisticamente ha vinto tutto quello che c’era da vincere, anche di più. A Ravanusa verrà a presentare un disco di fortissimo impatto, caratterizzato da sonorità ricercate e testi di rilievo”, commenta Musso. Al convegno/concerto, in cui si alterneranno riflessioni e canzoni, interverranno altri artisti tra cui Salvo Romano, con I Teppisti dei Sogni, che a margine presenterà la canzone Gente del Sud, dopo il convegno in biblioteca, quando i partecipanti si trasferiranno all’Agripub, noto pub/museo di Michele Minacori, per un rinfresco. L’ingresso è libero e per prescrizione del sindaco di Ravanusa non potrà trattare temi di natura strettamente politica, quindi non potrà riferirsi al referendum del 4 dicembre. Su tale punto, l’avv. Musso ha dichiarato di rispettare le prescrizioni imposte dal sindaco, pur non condividendole. Sono attesi numerosi fans di Povia, provenienti da tutta la Sicilia e persino dalla Calabria. Successiva tappa di Povia e dell’avv. Musso saranno Gela, al Teatro Eschilo il 24 novembre di sera, e Agrigento sempre il 24 ma di mattina con le scolaresche, per l’organizzazione di Giuseppe Petix, coordinatore di Forza del Popolo per la Sicilia Centromeridionale.
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Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Ravanusa, in esecuzione dell’Ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dall’Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, traevano in arresto:
– SCIBETTA Luigi, classe 1976, disoccupato di Ravanusa, pregiudicato,
dovendo lo stesso espiare la pena di anni 2 e mesi 7 di reclusione, poiché riconosciuto colpevole del reato di furto aggravato reato commesso a Ravanusa nell’anno 2010.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, veniva associato alla Casa Circondariale di Agrigento, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.
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Nella tarda serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Ravanusa, nel corso di un servizio di controllo del territorio, traevano in arresto in flagranza di reato:
– SAVITTERI Antonio, classe 1972, disoccupato di Ravanusa, Sorvegliato Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza,
poiché resosi responsabile del reato di violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e guida senza patente perché revocata.
In particolare i Militari dell’Arma sorprendevano il 44enne ravanusano alla guida della propria autovettura, benché privo di patente di guida poiché revocata, il quale, alla vista dei militari si dava alla fuga tentando di sottrarsi al controllo, per poi essere bloccato ed ammanettato dopo breve inseguimento, violando con tale comportamento le prescrizioni imposte dalla predetta misura di prevenzione cui è sottoposto.
L’arrestato, espletati gli adempimenti di rito, veniva condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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Una bimba di tre anni (ancora da compiere, avrebbe festeggiato nel prossimo mese di gennaio) di nome Grace Gattabuia, di Campobello di Licata, è morta oggi dopo essere stata travolta dalla televisione (vecchio modello, un mastodontico 40 pollici con tubo catodico) che le è caduto addosso.
La piccola, intorno alle 17, giocava nel soggiorno di casa con il mobile della tv, aprendo e richiudendo i cassetti, avrebbe provocato la caduta del vecchio tv color, che le è finito addosso, colpendola al capo ed uccidendola.
Subito soccorsa e portata prima a Ravanusa e poi in ospedale a Canicattì ma non c’è stato nulla da fare: la piccola è morta per il gravissimo trauma cranico e adesso si trova nella sala mortuaria dell’ospedale Barone Lombardo.
Al momento ella tragedia in casa, ubicata in contrada “Fiumarella” c’erano il nonno e la giovanissima madre, di appena venti anni. Grace era la vera forza di mamma Vanessa. Stravedeva per lei. Ed era l’orgoglio del baby-nonno Calogero.
Strazianti stasera gli interrogatori e il sopralluogo nella casa di contrada Fiumarella.
Indagini sono in corso a cura dei carabinieri di Campobello di Licata e della Compagnia di Licata, anche se sembra che si sia trattata di una tragica fatalità. Il Pm di Agrigento che coordina le indagini è Alessandra Russo.
A parte la ferita mortale, la bimba non presenta lividi sul corpo o segni di violenza e non si sa ancora se sara’ eseguita l’autopsia.
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Nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Ravanusa, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno arrestato in flagranza di reato Lucia Alessi, 76 anni, casalinga di Ravanusa, già nota alle forze dell’ordine, e Giuseppe Burgio, 46 anni, pastore anche lui di Ravanusa e conosciuto alle forze dell’ordine poiché resisi responsabili di concorso nei reati di, violenza, resistenza e lesioni personali a Pubblico Ufficiale.
In particolare i Militari dell’Arma, nell’ambito di un controllo alla circolazione stradale eseguito nel centro della cittadina di Ravanusa, intimavano l’Alt all’autovettura “Volkswagen Golf” condotta dalla 76enne casalinga ravanusana e con a bordo il di lui figlio, la quale, verosimilmente al fine di sottrarsi al controllo poiché privo della prevista copertura assicurativa e della patente di guida perché mai conseguita, non ottemperava all’ordine impartito e tentava vanamente di darsi alla fuga, venendo immediatamente bloccato dopo breve inseguimento per le vie cittadine. I due, senza alcun inspiegabile motivo, si scagliavano contro i militari operanti, colpendoli con violenza fisica e procurando loro lesioni per le quali dovevano successivamente ricorrere a cure mediche presso la locale Guardia Medica.
A quel punto madre e figlio dopo un primo tentativo di opporre attiva resistenza e violenza fisica, venivano bloccati, ammanettati e tratti in arresto. L’autoveicolo veniva posto sotto sequestro in quanto sprovvisto della copertura assicurativa obbligatoria.
Gli arrestati, espletate le formalità di rito, venivano accompagnati presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
L'articolo Ravanusa, madre (76 anni) e figlio non si fermano all’alt e picchiano i carabinieri: arrestati sembra essere il primo su grandangolo agrigento.
Il portone di una abitazione sita nel centro storico di Ravanusa, di proprietà di un uomo residente nel paesino agrigentino, di 50 anni, di professione infermiere, è stato bruciato da un incendio nelle ore notturne. Sembra non vi siano dubbi sulla matrice dolosa del fatto. Qualcuno, approfittando del buio, abbia cosparso lo stesso di liquido infiammabile, presumibilmente benzina, e appiccato il fuoco. Massimo riserbo da parte degli investigatori che hanno avviato le indagini. Il fatto è accaduto nella notte tra venerdì e sabato in via delle Scuole.
L'articolo Incendiata porta di casa di un infermiere agrigentino di 50 anni sembra essere il primo su grandangolo agrigento.
Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Ravanusa, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno arrestato in flagranza di reato Giuseppe Galiano, classe 1977, operaio ravanusano, già noto alle Forze dell’Ordine,poiché resosi responsabile del reato di furto aggravato di energia elettrica.
In particolare i Militari operanti, con l’ausilio dei tecnici verificatori della società Enel Distribuzione S.P.A. di Agrigento, effettuavano un’ispezione presso l’abitazione del 40enne operaio, ubicata nel centro della cittadina, al fine di verificare la corretta erogazione e pagamento dell’energia elettrica.Nel corso degli accertamenti veniva accertato che il soggetto si era allacciato arbitrariamente ad una cabina della rete elettrica pubblica, sottraendo fraudolentemente energia elettrica al fine di alimentare la propria abitazione.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, veniva condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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